UNA SUA INTERVISTA….
«Non ha alcun senso puntare sulla serie A, dovremo imparare dal rugby ed investa sulle basi di questo sport». Non cerca mai giri di parole Paolo Crosti quando parla di Football, o quando ne scrive. Del resto mentre parliamo giro tra le mani il suo patentino americano, datato 1987, e mi trovo di fronte ad uno di firmatari nel 1979 della prima lega tricolore legata al football.
Oggi Crosti è l’anima dei Rams Milano, e no non dite che sono in terza divisione. «Chiamiamo le cose con il loro nome, la nostra non è una divisione ma uno sport diverso. Giochiamo a nove giocatori ma in Italia non c’è nessun’altro campionato sopra il nostro».
Abbiamo deciso d’intervistarlo dopo un suo articolo diretto in cui fotografava la situazione del campionato. Eloquente già il titolo “due campionati diversi”, non meno graffiante il testo: “…un campionato che comincia per quattro squadre del medesimo girone il 17 di febbraio e per una il 17 di marzo non credo che possa considerarsi un campionato in cui tutti hanno le stesse possibilità”.
Del resto per Crosti il Football è sempre stato un mezzo per trasmettere valori, e che dev’essere credibile per farlo. «Parliamo di uno sport che attualmente non ha nemmeno un pallone ufficiale e che nonostante sia giocato da giovanissimi vede i play off nel periodo caldissimo degli esami scolastici. Come posso dire ad un ragazzo di non giocare una post season che s’è conquistato duramente sul campo?».
Le basi, quelle che sembrano mancare ad uno sport incapace di trovare il modo di far parlare di sé. «Come si può pensare di proporre un prodotto alle tv se la gente non viene avvicinata. Si trovino motivi per far parlare di questa fantastica disciplina, per esempio sull’esempio della Nfl 17 marzo giocheremo il nostro personalissimo Pink Game (gara in cui si sensibilizza il pubblico nei confronti del tumore al seno ndr) perché non adottare questa soluzione a livello nazionale?».
Sulla stagione della sua squadra invece Crosti dipinge quello che verrà come l’anno zero dei Rams. Con un roster giovanissimo, guidato in attacco da un qb diciassettenne alla prima vera esperienza non potrebbe essere altrettanto, ma trovereste un uomo più affidabile di Paolo Crosti cui affidare questo progetto?
Mattia Boria